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Ex colleghe ma ancora amiche

giovedì 14 marzo 2013
Basta, io parlo.

Ieri sera aperitivo con le mie ex colleghe. Ragazze meravigliose costrette a lavorare in un posto orribile perché con la crisi non si riesce a trovare nulla e, vivendo da sole, non hanno nemmeno la possibilità di stare a casa in attesa di trovare l'occasione per loro.

Io ho mollato, io ho ricominciato, ma io ho dietro una famiglia che comunque mi mantiene. E questo mi fa sentire terribilmente antipatica nei loro confronti.

Ma torniamo a noi...
Arrivo al bar, musi lunghi. Fortunatamente siamo fuori dall'ufficio, quindi quella terribile sensazione che ho sentito al colloquio di lavoro, con cui ho convissuto per sei mesi e che ho risentito settimane fa non c'era.
Ma loro l'avevano dentro.

Le incito a raccontarmi, a sfogarsi. Potrà mai essere peggio di come era quando c'ero ancora io?
Sì, proprio perché me ne sono andata.

Scopro quindi che a uno dei titolari, quello che chiameremo l'Inutile, brucia terribilmente che io abbia trovato un posto migliore e più appagante. Lui non ne ha mai fatto segreto: c'è la crisi, non c'è lavoro ma ci sono loro disposti ad assumerci e a farci guadagnare. Quanto? 400 euro al mese per più di otto ore di lavoro. Niente tredicesima, niente quattordicesima, benefits è una parolaccia e non si dice.
Se stai a casa non vieni a pagata, le ferie pagate sono solo di una settimana in agosto ma non puoi prenderla contemporaneamente agli altri. E baciami le mani perché è grazie a me che non sei sotto un ponte.
(Non è un modo di dire, "baciami le mani" l'hanno detto anche a me.)

Quindi io me ne sono andata. Quindi all'Inutile brucia. Quindi l'Inutile gira per l'ufficio urlando alle ex colleghe perché loro sapevano che me ne sarei andata e sanno dove lavoro e lui vuole avere più informazioni possibili sul mio conto. Ma le colleghe non sanno nulla. Ma lui non ci crede. E giù con urla e offese.

Che poi questa cosa della società io mica l'ho capita bene.
A parte il fatto che hanno litigato violentemente con mezza Italia. A parte il fatto che hanno diverse cause in corso. A parte il fatto che sarebbero tutti da mettere dentro per certi giri di escort che coinvolgono anche certi politici (ops, l'ho detto). A parte il fatto che se mandi in giro il cv con scritto che hai lavorato per loro ti lasciano a casa a priori...
Che società è quella dove i due soci non si coordinano, hanno gruppi di lavoro ben separati ("lei la voglio nel mio gruppo" "no, lei è mia" "e io te la faccio pagare"), si offendono, si fanno tranelli e si mettono bastoni tra le ruote ("non mi importa se devi stampare carte urgenti per il socio, io la carta non te la do" "per favore, lasciami fare il mio lavoro" "sei solo una serva")? Quella società dove l'Inutile ha i soldi e l'altro evidentemente no. Mannaggia, l'Inutile ha un'utilità.

Potete immaginare l'allegria dell'aperitivo.
Soprattutto perché i contratti sono in scadenza, le ragazze hanno chiesto del loro futuro ma nessuna è riuscita a sapere nulla. E intanto in internet sono stati già pubblicati annunci di lavoro per sostituirle.

Quando settimane fa sono tornata a prendermi la paga di gennaio (ecco, dovrei anche raccontarvi di gennaio lavorato in nero perché il contratto era sempre pronto per "domani"), mi è stata proposta una nuova collaborazione. Progetto di web marketing. Otto mesi di lavoro su un importante evento regionale pieno di vippume vario e che finisce sempre nei maggiori tiggì e sui maggiori quotidiani. "Ma non chiedermi più di 600 euro complessivi per il progetto perché sai, non ti conosciamo, ti diamo il lavoro sulla fiducia e poi... avrai il nostro nome nel tuo curriculum e scusa se è poco."

Scusa se è poco. Scusa se alcune aziende non assumono proprio perché vedono il vostro nome nel curriculum. Scusa se con voi ho già lavorato per sei mesi proprio sull'edizione 2012 di quell'evento migliorandoti i risultati online del 600% (dati alla mano) e quindi oltre ad averti già sul cv sai anche come lavoro. Scusa se abbasso la dignità della mia professione proponendoti non meno di 800 euro complessivi.

E sì, io ti perdono che dopo aver ricevuto la mia proposta sei scomparso nel nulla. Meglio così, no?
Ora devo solo trovare un modo per farti chiudere senza lasciare in mezzo alla strada le mie amiche.

http://www1.lastampa.it/redazione/cmssezioni/cronache/200803images/prigione01g.jpg 
foto lastampa.it

Andiamo avanti.

martedì 5 marzo 2013
Rileggevo alcune pagine del mio blog e ripensavo a quanto cose avevo da raccontare una volta.

Invece ora, oltre ad aver semi abbandonato questo blog, mi ritrovo con la testa vuota e poche cose da raccontare. Che nemmeno scrivere una bio era mai stato così difficile.

Mi impegnerò per cercare un po' più di movimento.
Intanto l'8 marzo si va a correre per la festa della donna. Il mercoledì dopo aperitivo con le ex colleghe. Quindi mi aspetterà un mini corso per mettersi in proprio e per aprire la propria attività (business plan, burocrazia ecc...)

Incrociamo le dita.

http://2.bp.blogspot.com/-YGOdZTr8CEM/UCgtQ6x1-iI/AAAAAAAAAMA/7VDUmtnGh2E/s1600/Fingers-crossed1.jpg
foto via Free Will

Reale vs Virtuale

mercoledì 13 febbraio 2013
Sapevo sarebbe arrivato questo momento.

Non ho mai amato mescolare troppo la vita reale con quella virtuale, soprattutto perché all'inizio lavoravo come community manager per un sito dove le utenti (under 15) indagavano sulla vita vera dei moderatori per attaccarli sul piano personale. Sì, una tristezza.

Ho lasciato quel lavoro e ho cambiato giro di amicizie, ma l'abitudine a rifugiarmi dietro all'anonimato è rimasto. Poi mi sono specializzata in una professione 2.0 e nell'estate 2012 ho iniziato un nuovo percorso professionale. Quindi il blog si è fermato.

I motivi? Semplici. Avevano iniziato a cercarmi online e non solo nelle pagine "istituzionali" (linkedin, pagine aziendali...) ma anche e soprattutto in privato per scoprire cosa facevo fuori dall'ufficio.
Ho smesso di scrivere, provando ogni tanto a creare nuovi articoli che in realtà venivano chiusi rimanendo in bianco.

Che poi non avrei nulla da nascondere, per carità. Ma questo posto è il mio angolo di sfogo e vorrei sentirmi libera di dire che XY ha ricattato ZK (ovviamente usando nomi di fantasia) senza doverne pagare le conseguenze. Che tanto con gli avvocati avrò sicuramente a che fare in futuro.

Andando al succo, la domanda che puntualmente esce fuori a questo punto è la seguente: quanta percentuale di online e di offline ci deve essere nella vita di una persona? Per vivere tranquilla, quanto dovrei raccontare e quanto dovrei tenere per me? Meglio account completamente pubblici ma senza sfoghi polemici o profili privati in cui raccontare (quasi) tutto?

Non penso ci sia una risposta uguale per tutti. Ciò che intanto so è che mi manca scrivere su questo blog, ma finché non chiarisco almeno le ultime cose col mio ex datore di lavoro, questo posto continuerà a rimanere silenzioso.

Va così...

https://venessapaech.files.wordpress.com/2012/05/online_offline.jpg 
foto Venessa Paech

In breve...

venerdì 11 gennaio 2013
Due post fa raccontavo la mia preoccupazione in attesa del primo giorno di lavoro.
Oggi scrivo con meno paura e più consapevolezza. La stessa incognita sul futuro ma con più coraggio.
Anche di dire no.

Sono stati mesi intensi, mesi di risate, nervosismi, delusioni, soddisfazioni.
Riassumendo potrei dire che:
• quando adori le persone con cui lavori, tutto sembra più leggero
• anche gli hobby possono trasformarsi in un lavoro, se gestiti nel modo giusto
• lavorare in un unico ufficio non significa avere gli stessi obiettivi
• lo sfruttamento esiste ancora
• Moccia è uno di noi, anche se non comprerei mai i suoi libri
• qualcuno (è un vip ma evito nomi, si sa mai) è costruito a tavolino dalla moglie
• creare un grande evento dagli ottimi risultati significa ricevere solo una stretta di mano dal capo
• è possibile realizzare quattro eventi in tre mesi senza entrare in clinica

Adesso sono ufficialmente disoccupata, anche se in ufficio vado lo stesso.
Resto in attesa di una proposta (dicono sia nell'aria) mentre mi guardo intorno con aria consapevole.
Ora so quali sono le mie potenzialità, so quanto valgo e so cosa voglio.
L'esperienza fatta finora è stata un'ottima gavetta, ma sono anche pronta a dire di no e a ricominciare se necessario.

Nel frattempo cerco nuovi stimoli studiando nuovi progetti.
E chissà che qualche vecchio sogno non si realizzi.

http://www.pennamontata.com/wp-content/uploads/futuro_presente_passato.jpg 
foto pennamontata.com

Stay tuned.

Ma quanto è brutta la nuova grafica della dashboard?
A parte ciò, sto tornando.
Quattro mesi per scrivere un nuovo post, non male.

Stay tuned.

Event Planner

martedì 28 agosto 2012
Complici le serie tv, mi sono sempre immaginata le event planner come donne eleganti e in carriera.
Capirete quindi la mia paranoia la sera prima di iniziare e il mio stupore quando ho visto i colleghi. C'era chi andava in giro col cavallo basso, chi girava col copricostume e ciabattine, chi aveva il mollettone in testa...

L'ambiente è piacevole, forse un po' troppo (nel senso che è così perfetto che mi aspetto l'imbroglio), i colleghi sono simpatici e alla mano. Il capo che terrorizza tutti mi sembra tranquillo, è la responsabile che tutti adorano mi spaventa un po'.

Il primo evento che mi hanno affidato è terribilmente grande e complicato. È il più grosso dell'azienda, quindi mi aspetto che il resto sia una passeggiata. La conferenza stampa è in grande stile: costosi omaggi per giornalisti nazionali, cena di gala per loro, pernotto in hotel... tutto a spese nostre (cioè degli sponsor).

L'unico lato negativo, per ora, sono i ritmi. Ero abituata a gestirmi io il tempo, facendo magari più pausa dopo pranzo ma lavorando fino alle 21 e invece ora è tutto preciso e scandito. Cioè normale per molti di voi, ma io devo abituarmi.

Comunque finché mi lasciano al sito internet e ai profili social sono contenta.
Poi vediamo lunedì, quando firmerò il contratto.

http://magazine.zankyou.com/it/wp-content/uploads/2010/06/Immagine-82.png
foto zankyou.it

Happy Mia

venerdì 17 agosto 2012
Scrivo in un momento di pausa per aggiornarvi un po'.
Sto passando le più lunghe vacanze della mia vita, roba che nemmeno quando ero piccola.
Partenza il 3 per Arsiero, partenza il 5 per Livigno, rientro l'11 ad Arsiero e rientro il 14 a Modena in dolce compagnia. Partenza il 20 per la Svizzera e rientro il 25.

Eppoi? Eppoi inizio a lavorare. Event planner. Davvero e non freelance.
Già due eventi affidati, già una conferenza stampa in programma.
Prevedo frequenti viaggi tra Modena, Cremona e Milano.
È probabile che farò anche da social media manager ma va benissimo.
Manca giusto da firmare il contratto, ma Ciuffo ha voluto festeggiare regalandomi un Samsung Galaxy Tab (la scusa: "eh, a Livigno costa meno"). Inutile dire che l'ho usato così tanto che me lo sono già sognata di notte.

Quindi niente, aspetto un settembre interessante ma incognito.
Sto bene e sono felice. Che altro potrei volere di più?


passo dello Stelvio

#Brindisi

sabato 19 maggio 2012
E mentre sono a letto perché l'intestino mi ha definitivamente abbandonata, leggo di Brindisi.
Bomba. Melissa. Feriti. Veronica. Facebook. Mafia. Mafia? Boh.

Solo qualche considerazione.
• Gridare alla mafia, al terrorismo o al folle penso sia una perdita di tempo, almeno finché non si saprà come sono andate effettivamente le cose. A nessuno servono le congetture.
• Annullare la Notte dei Musei per lutto mi fa una tristezza infinita. Sarebbe stato un modo per distrarsi in modo sano. Però lo sport e Amici vanno avanti tranquillamente.
• E' dovuto intervenire il Garante della Privacy per dire ai giornalisti di smettere di rubare foto dal profilo Facebook della povera Melissa. Io pensavo ci arrivassero da soli, invece ho letto coi miei occhi il commento Twitter di una giornalista che si diceva indecisa su quale foto usare.

"A scuola si dovrebbe morire solo di noia" cit.

foto @annapaolaconcia

E vissero per sempre felici e contenti.

giovedì 3 maggio 2012
E matrimonio fu.
Mentre vi scrivo gli sposi sono in luna di miele da qualche parte in Europa. Beati loro.

E' stato un matrimonio semplice ma curato, ricco di colpi di scena.
Come quando sono arrivata in stazione proprio mentre le altre damigelle scendevano dal treno, non ci siamo incrociate per pochi attimi e ci abbiamo messo più di venti minuti per ritrovarci.
O come quando la sposa è arrivata in chiesa e ha scoperto che lo sposo... non c'era.

Eravamo tutti dentro che ci chiedevamo che fine avesse fatto lo sposo (anche il mio ragazzo via sms: "ma ci ha ripensato? O.o"), quando mi dicono che è arrivata la sposa.
Ma come? E lui? Saranno arrivati insieme. Insieme? Ma se eravamo d'accordo che lei partiva quando lui era già qui. Mica avranno cambiato anche questo?
Esco con le altre damigelle e arrivo all'auto. Il padre scende sconsolato, la sposa è irrigidita in una nuvola bianca. E va bene, affrontiamo anche questa!
Scendono tutti dall'auto e mi ritrovo sul sedile posteriore a fare da psicologa per una sposa con l'attacco di panico. "Avrà fatto tardi, starà arrivando, tranquilla". Poi mi passano lui che è al telefono.
"Doveva squillarmi prima di partire, dille che è una puzzona!"
"Doveva essere già qui, gli spezzo le gambe!"
Evviva gli sposi!!!


Lo sposo era semplicemente rimasto bloccato nel traffico e, contrariamente a quanto pensava la sposa, nessuno lo aveva chiamato per informarlo della partenza di lei.
Così lei è stata rimandata a farsi un giro e lui è arrivato poco dopo a tutta velocità, seguito dai suoi prodi.

La cerimonia è stata semplice e carina, le musiche scelte dalla sposa erano d'effetto.
Riuscite a immaginarvi la mia bellissima amica (bella davvero, a volte da prendere a schiaffi ma comunque bella) entrare in un lunghissimo abito bianco sulle note di Only hope? Sigh.

Dopo la cerimonia è stato il momento del lancio del riso. Cioè dei petali.
Sì, perché la mia amica è africana e lanciarle il riso significava ritrovarla dopo la luna di miele coi germogli tra i capelli. Meglio evitare.
Peccato che qualcuno non abbia gradito e così mi sono ritrovata a dover calmare le polemiche.
"Ma che matrimonio è senza riso?"
"Il matrimonio della sposa che ha chiesto espressamente di non lanciarlo."
"Ma lui l'ha preso."
"Lui è il best man, sa quello che fa e comunque non lo lancerà alla sposa."
Finita qui? Macché, è bastato tirare fuori le bolle di sapone per far ripartire quella persona.
"Eh, ma il sapone è peggio del riso. Ha sentito? Non vogliono riso, ma che matrimonio è?"


Fortunatamente gli sposi sono usciti in fretta, gli invitati si sono limitati ai petali, le bolle di sapone hanno conquistato tutti e il best man ha lanciato il riso in testa allo sposo mentre la sposa era altrove.

A seguire aperitivo e subito buffet, che la sposa continuava a chiedere "ma quando si mangia?"
E allora mi sono lasciata andare. Dopo quattro mesi di stress e ansia ho deciso di meritarmi un premio e mi sono buttata sul cibo. Credo di aver mangiato qualcosa come 5 tramezzini, 4 mini panini imbottiti e 7 croissant salati. Gnam.

Contemporaneamente, nella sala accanto, i bimbi erano intenti a colorare nell'apposita Kids Area. Così loro non facevano danni e i genitori potevano chiacchierare in libertà. Missione compiuta!

La torta era buonissima, alla frutta e con la panna. Era a forma di quadrifoglio (quattro cuori) ed era stata ideata dagli sposi. Prima però una persona ha voluto che lanciassero i confetti.
I confetti. Sarà che per me, cresciuta in una famiglia di sei, lo spreco di cibo è illegale. Sarà che non è un'usanza tipicamente emiliana (ma nemmeno romagnola e veneta, a sentire gli invitati).
Fatto sta che tutti sono rimasti allibiti. Il lancio dei confetti addosso agli invitati? Ma fanno male!
Ma costano! "Ma sì, è tradizione! Lanciate! Lanciate!" Boh.
[Aggiornamento: leggo online che sì, è tradizione lanciare i confetti. Ma agli sposi insieme al riso. E comunque - immagino - non i confetti enormi e tosti.]


Poi siamo usciti nel giardino a fare le foto.
Capitolo a parte per la fotografa. Mi auguro di cuore che sia stata scelta perché in possesso di una reflex digitale e non perché aspirante a tale titolo. Mi spiego. Scattava una foto e subito la guardava. Foto riuscita? Ok, finito il momento foto. Foto non riuscita? Subito da eliminare e da rifare. What?!?
E continuava a guardarmi come se fossi un'ignorante di categoria, rispondendomi allo stesso modo.
"Fai una foto agli invitati tutti fuori dalla chiesa con il fiato sospeso?"
"Ma figurati."
"Ci fai una foto da dietro per mostrare gli abiti?"
"E che foto sarebbe?"
"Mi farai avere una copia delle foto?"
"A che ti servono? Tuo padre ha già fatto il video."
Però amava i nostri bouquet, eccome se li amava. Altrimenti perché continuare a scattare assurdi primi piani ai nostri fiori, tra l'altro nelle pose più strane? Credo abbia fotografato solo quello.
Bah.

Alla fine è arrivato il momento del ballo, ma io stavo dormendo in piedi e così dopo il primo degli sposi me ne sono tornata a casa. Ormai avevo assolto i miei doveri di wedding planner/psicologa/damigella/amica, meritavo un po' di riposo!

Una volta rientrata alla base ho realizzato che:
» non avevo versato nemmeno una lacrima
» avevo l'abito ancora bagnato dalle bolle di sapone
» più di una persona aveva commentato dicendo "questo sì che è un bel matrimonio"
» molto probabilmente non avrei più rivisto la mia amica fino ad agosto


Parlando domenica con la madre ho anche scoperto che l'ansia che la sposa aveva nell'ultimo mese non era tanto legato al matrimonio, quanto alla paura di perdere tutti gli amici che ha lasciato qui. Il suo incubo più grande è sempre stato quello di essere dimenticata e considerando che ora si trasferirà in Sicilia, non è una paura da poco.

Io da parte mia ho già iniziato a sentire nostalgia.
Non andrò più a prenderla sotto casa, non riceverò più sue telefonate con richieste di hackerare la sua email perché non ricorda la password, non la sentirò più dire "sto sudando come un pesce sott'acqua".

Ma tanto tra poco toccherà a me cambiare regione. E allora smetto di scrivere questo post che altrimenti davvero mi sale l'angoscia.

Riprendo fiato e ricomincio.

mercoledì 2 maggio 2012
E così rieccomi qui.
Sopravvissuta al matrimonio, sopravvissuta al week end col mio ometto.

Dopo aver passato quattro mesi concentrata esclusivamente sul matrimonio, mi sono ritrovata venerdì mattina a dover ristabilire le mie priorità. Università, nuovi eventi, argomenti da approfondire.

Ieri mattina ho fatto anche una pazzia: ho inviato il mio cv a un'azienda. #fingercross

Nel pomeriggio sono andata invece all'Archivio di Stato che per l'occasione aveva organizzato una visita guidata nel laboratorio di restauro.
Avete presente Bones? Lavora al Jeffersonian circondata da antichità e analizza le ossa man mano che gliele sottopongono per i motivi più disparati. Ecco, la restauratrice di ieri lavora esattamente così. Fantastico.
Per restaurare un libro poco rovinato ci vogliono fino a 15 giorni. Perché probabilmente non lo sapete, ma in questa zona, intorno al 1400 (ma non vorrei dire sciocchezze), usavano carte già scritte per "imbottire" le copertine dei libri. Così le restauratrici dell'Archivio (tutte donne, oh yeah) hanno trovato scritti originali della Divina Commedia e del Canzoniere di Petrarca infilati nei libri.
Un documento l'hanno estratto ieri durante la visita. E' stato emozionante!
Però ecco, io non potrei mai fare quel lavoro. Troppo lento, troppo preciso.
Mi stancherei in cinque minuti.

Comunque ora sono qui. Mia's back.
Il post sul matrimonio è tra le bozze. Scrivo man mano che metabolizzo (sono nella fase "argh, la mia amica si è sposata, è diventata grande, si è trasferita, non la rivedrò mai più, è la fine del mondoooo").

Riprendo fiato e ricomincio.
Stasera ho una riunione, domani un'altra.
Venerdì sono ospite al solito corso di genealogia per parlare di Photoshop.
Sabato torna il biondo.

Ce la posso fare.

http://ropeyogawithcarrie.com/wp-content/uploads/2008/11/breathe1.jpg
foto ropeyogawithcarrie.com

Trucco&Parrucco

giovedì 12 aprile 2012
Come ci si pettina per il matrimonio di una parrucchiera che prima commenta i tuoi capelli e poi ti saluta? (e che all'ultima cena zittisce tutti per chiedere come ci pettineremo?)





ogni immagine porta al tutorial

Capelli sciolti? Tenuti lateralmente? Ponytail? Updos? Penso li proverò tutti...
Come make up devo solo decidere se mettere in risalto labbra o occhi e poi sono a posto.
Per le unghie sceglierò una french decorata. Ma anche queste non mi spiacciono.

Source: pshiiit.com via Mia on Pinterest

Ordine

giovedì 5 aprile 2012
Mi sto disintossicando. Cioè sto riordinando la mia vita.
Sì insomma, mi sono tagliata un po' i capelli e ho rivoluzionato camera.
(Mamma aggiungerebbe: "e a quando la laurea?")



foto personali, usare con cautela

AAA Cercasi abito da damigella

martedì 3 aprile 2012
Che inizialmente il budget doveva essere di 30/40 euro.
Poi però due sono riuscite a farselo fare gratis e l'altra l'ha trovato in saldo a 15 euro.
Quindi il budget è sceso a quella cifra.

Cercasi, pertanto, abito rosso da damigella. Elegante ma semplice.
Gonna al ginocchio, maniche possibilmente a 3/4 ma anche corte.

Questa è la lista dei negozi che sto controllando, speriamo bene.
» H&M (Bologna)
» Ovs (Modena)
» Pimkie (Modena)
» Pull&Bear (Modena)
» Mercato del lunedì (Modena)
» Zara (Bologna)
» Mango (Bologna)
» Dani (Schio)
» Zuiki outlet (Mantova)
» Coin (Bologna)
» Le Full outlet (Mantova)
» Motivi (Modena)
» ...


Datemi un po' di sole

Prendi un po' di sano meteoropatismo, aggiungi l'ansia per le cose fatte male (non da te), la ricerca impossibile di un abito a prezzo impossibile, i soliti problemi di salute che non ti abbandonano da gennaio (ma almeno variano) e scoprirai che la giornata ideale potrebbe essere quella passata sotto il piumone.
Se non l'avessi tolto ieri...

http://media.caffe.ch/media/2012/02/14478_17_medium.jpg
foto caffe.ch

#bukavventure

lunedì 5 marzo 2012
"Se avete problemi tecnici col tablet andate pure in un net garage qualsiasi. Anzi, meglio quello in centro in Santa Chiara. Conoscete, no?"

Certo che conosco. E certo che ho problemi tecnici.
Così mi organizzo per andare in quel net garage aperto solo mentre io sono a inglese e che ovviamente è dall'altra parte della città.

Arrivo, lascio l'auto in doppia fila con mia madre dentro e corro tra strade e stradine.
Trovo il posto, apro il portone che scricchiola in una maniera impressionante e mi ritrovo 80 occhi puntati.
C'era un corso di computer per extra comunitari e tutti hanno smesso di lavorare per guardarmi.
Mi sono sentita pallida e osservata.

Poi con nonchalance si avvicina un ragazzo.
"Serve aiuto?"
"Sì, ho vinto questo e mi hanno detto di venire qui in caso..."
"Io non ne so niente, dovresti andare in un altro ufficio. Ma è aperto solo al mattino."
"@#%$£" (pensieri inespressi)

Quindi rieccomi a casa, con un tablet rotto e tanta delusione.
Il profilo dell'organizzatore si sta delineando e potrei riassumerlo in con una sola parola: pasticcione.

5 minuti di gloria

Che scopro di essere tra i vincitori di un concorso.
E mi esalto pur mantenendo i piedi per terra: i vincitori sono sei...

Che il primo premio sembra essere un tablet/eReader e un pensierino lo faccio.
Ma cerco di non illudermi nel caso vincessi un buono sconto.

Che quando mi dicono che ho vinto il primo premio rimango sbalordita.
E la voce mi trema dall'emozione.

Che mi chiedono di ripetere la frase con cui ho vinto.
Chi se la ricorda? L'ho spedita a gennaio.

Che appena apro la scatola penso a tutte le app che voglio scaricare.
Ma Sky Map, Skype e Retro Camera non sono supportate.

Che mi esalto pensando a Foursquare e ai check in comodi.
E poi il tablet non ha gps.

Che mi consolo scaricando Talking Tom 2.
Ma il microfono non va.

Che il tablet si spegne senza motivo e non si riaccende più.
Che scopro che il net garage a cui devo riportarlo è aperto solo mentre sono a inglese.
Che il ragazzo che ha vinto con me aveva vinto anche l'anno scorso.
Che mi hanno chiamata twitterista.
Che almeno Twitter e Msn funzionavano bene.
Che aveva wifi ed era Android.
Che mi hanno consolata con un "quando avrai i soldi potrai prenderti il tablet che vuoi".

Che ora voglio un tablet funzionante perché me lo merito.
Esisteranno pure i diritti dei vincitori o no?

 tablet e custodia con tastiera qwerty

No need to say goodbye

mercoledì 29 febbraio 2012
L'idea era quella di passare qualche ora in relax guardandomi i tanti dvd che ho in sala.
Il risultato è che ora sono tristissima e piango come una fontana.

Ma possibile che in Harry Potter alla fine debbano morire anche alcuni protagonisti?
Ma possibile che Narnia2 deve terminare con quella triste separazione definitiva?

Ora provo a guardare Stardust.
Potrei leggermi la trama su Wikipedia, ma preferisco munirmi di fazzoletti.

#sigh



It started out as a feeling
Which then grew into a hope
Which then turned into a quiet thought
Which then turned into a quiet word

And then that word grew louder and louder
Till it was a battle cry
I'll come back
When you call me
No need to say goodbye

Just because everything's changing
Doesn't mean it's never been this way before
All you can do is try to know who your friends are
As you head off to the war

Pick a star on the dark horizon
And follow the light
You'll come back when it's over
No need to say goodbye

You'll come back when it's over
No need to say goodbye

Now we're back to the beginning
It's just a feeling and no one knows yet
But just because they can't feel it too
Doesn't mean that you have to forget

Let your memories grow stronger and stronger
Till they're before your eyes
You'll come back
When they call you
No need to say goodbye

You'll come back
When they call you
No need to say goodbye...

La quiete prima della tempesta

sabato 11 febbraio 2012
Non ho assistito a chissà quali disastri nella mia vita, ma sono sempre stata convinta che prima di qualcosa di brutto ci sia sempre una certa tranquillità, la cosidetta "quiete prima della tempesta".

Ho passato anni a pensare "che tranquillità... sta per succedere qualcosa" (sì, avevo tempo da perdere), ma oggi sono stata colta impreparata. Due volte.

La prima quando ha chiamato mio fratello per dire che causa neve, strada ghiacciata e forte vento, l'auto era finita nel fosso. Che poi ci stava solo per entrare e aveva bisogno di aiuto per tirarla fuori (per fortuna era dietro casa). Però mi sono preoccupata abbastanza.

La seconda quando dopo ore di flashgames, noia e Glamour ho deciso finalmente di addormentarmi.
Relax... poi arriva mio fratello agitato (un altro) perché un furbetto gli aveva hackerato Facebook e email eliminandogli successivamente gli account.

Svegliati, alzati, accendi il computer, arrabbiati perché non si collega a internet, lamentati perché Firefox si è impallato, controlla questo, controlla quello, contatta gli admin di Facebook, cerca di recuperare i dati del sito della Polizia Postale, fatti un account nuovo, compila la denuncia cercando di capire esattamente quello che ti chiedono, prendi giù il codice da consegnare al Commissariato (che in realtà si chiama Compartimento ma mi svago pensando di incontrare Bassettoni), cerca su Google Maps dove si trova questo posto, manda a nanna tuo fratello, spegni tutto, appoggia la testa sul cuscino e... scopri che non hai più sonno.

Damn it! Mi metterò a contare le mucche al pascolo...

"Mamma, non riesco a dormire..."
"Hai provato a contare le pecore?"
"Sì, ma dopo un po' mi annoio"

http://www.sosbambini.net/wp-content/uploads/2009/09/Nanna.gif 
foto sosbambini.net

Buon Natale!

sabato 4 febbraio 2012
Il tempo di una nevicata (e che nevicata) e sono passata da malata a crocerossina.
Quattro su sei a letto ammalati. Il virus del piccolo è colpa mia, che ieri sera gli ho detto "occhio che sei l'unico a non essersi ancora ammalato" (boccaccia mia).

Così ora corro da un piano all'altro per portare tisane, medicine e borse dell'acqua calda.
Senza contare tre gatti tristi perché non considerati. Così mentre scrivo questo post ho Cicci in braccio e Tigro accanto.

Passerà anche questa.

aggiornamento delle 19.28
alla fine il virus intestinale è arrivato anche a me. e non c'è niente di più brutto dello star male mantenendo la mente lucida. ho voglia di fare mille cose e non posso muovermi. sgrunt.



direttamente dal mio cortile (fatto dalla vicina)

Pensavo di essere guarita, e invece...

venerdì 27 gennaio 2012
Che l'assenza di febbre non vuol dire niente.

Se la sera crolli intorno alle 21/22...
se la mattina prima delle 9.30 non riesci ad alzarti....
se quando ti alzi hai nausee, capogiri e ti senti debole...
se passi le giornate annoiandoti da matti...
se da non mangiare nulla sei passata ad avere una perenne fame nervosa...
se ti senti apatica e anche ciò che ti entusiasmava non ti piace più...
se anche scegliere lo smalto diventa un peso...
se il momento clou della giornata è la partita a Uno via msn...

...evidentemente non sei guarita no.

E sono talmente stanca che non ho nemmeno la forza di rimandare le cose a domani.
Il tempo mi scivola addosso e non ho la forza di fermarlo.

Urge una visitina alla mia doc di fiducia.

il mio pigiamino