Reale vs Virtuale

mercoledì 13 febbraio 2013
Sapevo sarebbe arrivato questo momento.

Non ho mai amato mescolare troppo la vita reale con quella virtuale, soprattutto perché all'inizio lavoravo come community manager per un sito dove le utenti (under 15) indagavano sulla vita vera dei moderatori per attaccarli sul piano personale. Sì, una tristezza.

Ho lasciato quel lavoro e ho cambiato giro di amicizie, ma l'abitudine a rifugiarmi dietro all'anonimato è rimasto. Poi mi sono specializzata in una professione 2.0 e nell'estate 2012 ho iniziato un nuovo percorso professionale. Quindi il blog si è fermato.

I motivi? Semplici. Avevano iniziato a cercarmi online e non solo nelle pagine "istituzionali" (linkedin, pagine aziendali...) ma anche e soprattutto in privato per scoprire cosa facevo fuori dall'ufficio.
Ho smesso di scrivere, provando ogni tanto a creare nuovi articoli che in realtà venivano chiusi rimanendo in bianco.

Che poi non avrei nulla da nascondere, per carità. Ma questo posto è il mio angolo di sfogo e vorrei sentirmi libera di dire che XY ha ricattato ZK (ovviamente usando nomi di fantasia) senza doverne pagare le conseguenze. Che tanto con gli avvocati avrò sicuramente a che fare in futuro.

Andando al succo, la domanda che puntualmente esce fuori a questo punto è la seguente: quanta percentuale di online e di offline ci deve essere nella vita di una persona? Per vivere tranquilla, quanto dovrei raccontare e quanto dovrei tenere per me? Meglio account completamente pubblici ma senza sfoghi polemici o profili privati in cui raccontare (quasi) tutto?

Non penso ci sia una risposta uguale per tutti. Ciò che intanto so è che mi manca scrivere su questo blog, ma finché non chiarisco almeno le ultime cose col mio ex datore di lavoro, questo posto continuerà a rimanere silenzioso.

Va così...

https://venessapaech.files.wordpress.com/2012/05/online_offline.jpg 
foto Venessa Paech