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Giovani Artisti Per l'Emilia - Dare Di Più

giovedì 28 giugno 2012

Barcollo ma non mollo.

sabato 2 giugno 2012
Sono ad Arsiero.
"Questa non è terra di terremoti", mi viene detto.
"Nemmeno Modena", penso.

La prima cosa che guardo sono le case e mi scopro sorpresa nel vederle senza crepe.
Mi chiedono come sto, rispondo velocemente e poi spero di cambiare discorso.

Il terremoto mi ha cambiata.
"Sicuro che quei quadri non cadano? Il mappamondo non è troppo in bilico? Non voglio stare vicino al muro perché non voglio sentire se si muove".

Sento delle scosse, sento dei rumori.
Poi scopro che sono solo i miei nervi e il battito del mio cuore.

Preghiera al mio Padre Celeste

martedì 29 maggio 2012
E così eccoci qui, Tu e io.
Fortunatamente abbiamo un buon rapporto, noi, così ora non Ti starai chiedendo "e questa chi è?"

Sai cos'è successo. È tornato il terremoto. Quello stesso terremoto che Ti avevo chiesto di far andare via. Anzi, è un terremoto nuovo, una nuova faglia dicono.

Sai che sono abbastanza coraggiosa. Mi hai visto in questi anni di campeggio tra insetti e voli alla Tarzan a 10 metri da terra. Sai anche che non ho troppa paura delle trombe d'aria, o almeno quelle che ho vissuto le ho superate abbastanza bene.
È forse per questo che la natura insiste con i terremoti? Con l'unica cosa che davvero mi terrorizza?

Sento le ambulanze passare e ho paura, tanta paura. Ho paura per i miei, per la casa che tanto abbiamo cercato e che con difficoltà paghiamo ogni mese. Ho paura per i miei gatti che non so nemmeno dove si trovano.

Fossi stata un po' più egoista avrei preso le borse già pronte e sarei partita. Per andare da Nick, da Milena, da Erica... ovunque ma non qui. E invece rimango, perché non ho il coraggio di mollare tutto.
Come potrei vivere tranquilla sapendo che i miei cari sono in balia delle scosse?

Ti prego, Padre, aiutaci. Fai durare poco queste scosse o dacci la forza di affrontarle e superarle.
Proteggici. Noi, ma anche i nostri vicini che tanto hanno paura.

So che le prove servono per renderci più forti e in questi giorni più volte mi sono chiesta se terminate le scosse io sarei tornata quella di prima o sarei rimasta sensibile come in questi giorni.
Ho capito la Tua risposta, mi impegnerò per essere una persona migliore.
Ma ora Ti prego, tendi la Tua mano e proteggici.

Proteggi chi Ti sta invocando, proteggi chi soffre, conforta le famiglie di chi non c'è più.
Per favore, proteggi anche chi non crede in Te, siamo tutti Tuoi figli e so che ci ami.

Ho dei progetti per il mio futuro e ho sempre pensato che sarei riuscita a realizzarli.
Ora invece vedo tutto così nero. O meglio, non vedo proprio nulla.

Sai che durante la prima scossa di oggi, mio padre invece di scendere è rimasto su a tenere i libri?
Gli ho detto che preferisco una casa in disordine ma un padre vivo che il contrario.
Mi ha risposto che in casa si sente sicuro. So che ha una grandissima fede in Te. Io invece non capisco se sto dubitando o se sono solo terrorizzata.

So che rispondi sempre a ogni preghiera.
So che a volte rispondi di no, altre volte non rispondi subito.
Non Ti chiedo di fare la mia volontà, ma di aiutare chi ha bisogno di Te.
Fammi sentire il Tuo amore, fammi sentire che non sono sola.

Allungherò la mia mano, ma Tu, Ti prego, allunga la Tua.
Ti voglio bene e so che andrà tutto bene, qualsiasi cosa accada.

E per favore, tieni su la mia casa.

Con fede anch'io pregherò il mio Padre in cielo,
Egli mi udrà e allor mi risponderà.
Ogni dì ringrazio il mio Padre nel ciel
per l'amore che Egli ha per me.
Le mie preghiere al fin chiuderò
nel nome di Gesù, amen.
Padre Celeste, sei davvero là?
Odi e rispondi a ogni bimbo nel pregar?
Qualcuno dice che il ciel non c'è,
ma nel pregar Lo sento attorno a me.
Padre Celeste, io ricordo già
ciò che Gesù diceva ai Suoi discepoli:
"Lasciate i bimbi venire a Me"
Padre, in preghiera, ora vengo a Te.

Puoi spezzare la nostra terra, ma non il nostro coraggio.

venerdì 25 maggio 2012

Così non ci siamo.

mercoledì 23 maggio 2012
Non mi sono mai sentita modenese, forse perché l'unico in famiglia nato a Modena è mio fratello.
Ma così non ci siamo. Modena, ti prego, rialzati.

Domenica 20 il terremoto.
Stamani una sparatoria in provincia.
Poi allarme bomba in centro storico.
Quindi sono crollati due capannoni in città.

I miei nervi, la mia testa e il mio stomaco non possono durare a lungo.

Anyway, qui i link per aiutare i miei concittadini.
» Punto di raccolta a Carpi
» Gazzetta di Modena: come aiutare
» Come aiutare a Mirandola
» 26 maggio: raccolta allo Stado Braglia

Grazie a tutti.

20 secondi

lunedì 21 maggio 2012
Bastano 20 secondi per cambiare.

In 20 secondi mi è venuta paura del buio.
In 20 secondi mi è venuta paura del silenzio.
In 20 secondi mi è venuta paura di ogni piccolo rumore.
In 20 secondi mi è venuta paura a stare sola in una stanza.
In 20 secondi mi è venuta paura per la mia famiglia e i miei gatti.

E se fino a poco tempo fa mi consideravo ultra materialista perché ogni mio singolo oggetto era essenziale, ora guardo camera mia e vedo solo un sacco di cose inutili.

Ora, più che paura del ricordo, ho paura del futuro e delle prossime scosse.
Ma almeno è uscito il sole.

#Terremoto a #Modena

Sì, ho avuto paura. Tanta.
Svegliarsi nella notte perché tutto trema non è normale. Soprattutto se la scossa non finisce più.
E ti ritrovi a pensare "perché non si ferma? smettila, ora, subito!"
Ma cosa puoi farci tu contro Madre Terra?

La nostra non è mai stata una zona di terremoti. E' vero, ci sono spesso delle scosse, ma sono di poco conto e generalmente arrivano dalle montagne. Sono quelle scosse che finiscono prima che te ne accorgi e che al massimo ti fanno commentare "poveri castelli del Ducato".

Ma quello delle 4.02 (anche se io ricordo benissimo di aver visto 3.56 sul mio orologio) è stato diverso. E' stato brutto. Angosciante. Lungo, interminabile. Nuovo. Spaventoso.

Il mio primo pensiero è stato "Tigro sul mio letto? Papà hai già aperto la porta? Che ore sono?"
Il secondo è stato più un grido "Papà che succede?!"
Il terzo è stato "se scappo devo prendere il portatile per informarmi"
Il quarto, più terra terra "devo andare in bagno, ma non voglio rimanerci secca lì"

E fate conto che il terremoto è durato "solo" 20 secondi.

Dopo la scossa ho aperto subito la finestra. Ve l'ho detto, non siamo abituati a quelle scosse.
Ho pensato subito a un disastro aereo, non so perché. E invece Twitter ha confermato la mia paura più grande: terremoto.

Perché un conto è dire che i terremoti degli altri ti toccano meno perché sono lontani ma poi quando capita a te rimani spiazzato. Un altro è rimanere spiazzato da un terremoto distruttivo in una zona a basso livello sismico.

Ma se ho avuto la sfortuna di trovarmi vicino all'epicentro, ho avuto anche la fortuna di non esserci così vicina.
V e la sua famiglia abitano proprio sopra l'epicentro della seconda grande scossa. Il terremoto le ha fatto cadere un sacco di cose, sono caduti dei libri anche in testa alla ragazza di suo fratello. E fino alle 14 di ieri non potevano rientrare in casa.
A C è venuto un infarto dallo spavento ed è subito stato ricoverato. Per fortuna è già uscito e ora lui e sua moglie sono ospiti a casa dei miei vice genitori.
A R, che abita proprio sull'epicentro della scossa delle 4, sono caduti tutti i mobili. Grazie al Cielo (sì, è proprio grazie al Cielo) non si è fatto assolutamente nulla e la casa non è in pericolo.
Anche L abita attaccato all'epicentro, ma via sms mi ha detto di stare bene e di non preoccuparmi.

E io? Io inizialmente ho reagito bene, con lucidità. O meglio, ero talmente carica di adrenalina che sono rimasta in piedi dalle 4 e senza tanti problemi.
In camera mia i quadri erano storti, le automobiline avevano preso il largo, uno scaffale si è spostato e il manichino da disegno è ruotato di 90 gradi. Poi ci sarebbero delle brutte crepe, mio padre dice di non preoccuparmi che sotto ci sono pietre grandi e legno ma oggi farò vedere al vicino di casa.

Al pomeriggio ho approfittato di un impegno di mio padre e l'ho accompagnato in Toscana.
Ne avrei approfittato volentieri per dormire un po' ma ero ancora carica di adrenalina.

Adrenalina che mi ha salutata la sera prima di andare a letto. E allora mi è venuto un attacco di panico.

Ho preparato due borse e sono andata a letto vestita. Ma continuavo a tremare e ad avere una morsa allo stomaco. E poi ero arrabbiata. Arrabbiata con mio padre e con mia madre che riuscivano ad andare a letto come se nulla fosse e a dormire beatamente per tutta la notte.
Io non sono riuscita: a mezzanotte ero già sveglia. Un dolore terribile allo stomaco, tanta tanta ansia e le gambe che mi tremavano.

Poi sono arrivate le 6 e finalmente è entrato un po' di sole in camera (sole che già se n'è andato).
E' lunedì, ricomincia la routine. Il piccolo andrà a scuola, il grande forse a lavoro, il secondo non so.
I genitori sono già di buon umore.
Io ancora tremo, ma ringrazio il Cielo di non aver sentito le scosse di stanotte (dicono che sono state fortine).
E scrivo questo post sconclusionato per svuotarmi delle mie paure, con la speranza di non doverci pensare più.

p.s. un grazie infinite alle mie amiche di Twitter che hanno sopportato i miei tweet deliranti e che mi hanno confortata in un momento così terribile. #twittamiche per davvero.