Ricordi di infanzia

giovedì 29 dicembre 2011
Sono salita per caso in camera dei miei fratelli e l'ho visto: il cavallino a dondolo di S.

Ricordo che era il suo primo Natale, era in Italia da un paio di settimane e ancora doveva ambientarsi. Era piccolino e tondo, bellino anche se era così per problemi di salute.
Era sempre sorridente, felice di essere coccolato, di avere una camera e un letto tutto suo.

Dicevo che era Natale e, come tradizione, quella mattina sarebbe arrivato Babbo Natale in persona.
Suonano alla porta, io e i miei fratelli siamo impazienti sul divano.
Entra in salotto Babbo Natale con il suo sacco pieno di giocattolo. Dà qualcosa a me, dà qualcosa a mio fratello maggiore e se ne va. Il musino di S si incupisce, ma lui non dice nulla.
Non ricordo se io ho fatto/detto qualcosa, ma avevo cinque anni e forse pensavo più ai regali.

Babbo Natale saluta tutti e se ne va, S rimane sul divano spaesato.
Poi suonano alla porta, mamma va a vedere e dice a S che è per lui. S corre alla porta, apre e trova Babbo Natale. "Ho dimenticato di darti questo", si sposta e sul pianerottolo appare un immenso cavallo a dondolo.
Ricordo ancora il faccino estasiato del mio fratellino, che ancora prima di portare il cavallo in casa si mette a dondolare sulle scale.

Un Natale perfetto, il più bel Natale della mia vita.
Sì, perché mi ricordo ancora il sorriso di S ma non ricordo affatto cosa ho ricevuto io quell'anno.
Ma che importa?

foto personale

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