Ore 6.30 - Sveglia in fretta, colazione con lo stomaco chiuso e via di corsa a preparare le ultime cose: programmi, biglietto d'auguri, regali per il maestro, cartelli per le porte, storia di Natale, presentazione...
Il programma è la mia bega più grande. Era pronto, bello e a colori. Ma la stampante ufficiale ci lascia le penne. Provo con la mia stampante di casa, ma finisce l'inchiostro. Mi metto il cuore in pace: cambio il programma, lo faccio in bianco e nero e lo stampo con la mia laser. No, fermi tutti! La stampante ufficiale è resuscitata! E allora ricambia il programma, riaggiungi i colori e prepara il pdf per la stampa.
Il biglietto d'auguri è un piacevole passatempo. Il maestro suona il clarinetto e così tra fotomontaggi e ciccia photoshoppata ho trasformato la silhouette di un magro jazzista in un Babbo Natale clarinettista. Decido di mettere il biglietto nella scatola regalo che però ho fretta di chiudere. Stampo quindi dalla mia laser che si ribella e mi stampa una parola ogni due. Mi tocca preparare il pdf per la stampante ufficiale.
Storia di Natale. Avete mai provato a cercare una storia di Natale su internet? Potete andare su qualsiasi sito, i risultati sono sempre gli stessi: racconti deludenti, deprimenti, senza significato e senza sapore. Alla fine trovo questa e con molta riluttanza preparo il pdf.
Sono a buon punto, mi manca da ripassare la presentazione e preparare me, myself and I per la serata.
Un momento. Sulla presentazione c'è scritto che facciamo solo due tempi di Rikudim mentre in programma ce ne sono tre. Cosa devo correggere? Chiama il maestro, cerca di capire, rispondi alle sue domande, salutalo e correggi alla bene e meglio la presentazione inventandoti qualcosa per il tempo mancante. Olè!
Ore 13 - Ok, ci sono. Mi sono messa subito l'abito per il concerto che non ho mica tempo per cambiarmi dopo. Ho preparato le borse con tutto il materiale. La chiavetta ha tutti i file pdf che mi servono. Il regalo lo incarterò là mentre stampo. Già che ci sono mi procuro dei fogli rossi e mi faccio una cartellina professionale con logo del gruppo per quando presento. Inspira - espira. Mangio e ho finalmente tempo per me.
Ore 13.30 - Oh yeah, ora mi lavo i capelli. No, alle 15 si parte e io coi miei capelli chilometrici mica faccio in tempo a lavarli, asciugarli, piastrarli e acconciarli. Mannaggia, ci vuole un piano B.
Passo praticamente tutto il tempo a legare e sciogliere i capelli. Alla fine opto per una treccia francese con pouf. Dato che i capelli sono comunque da lavare aggiungo anche un po' di lacca che nonsisamai (per la cronaca, stamani mi sono svegliata perfettamente pettinata). Non ho tempo per lo smalto e me lo metto in borsa.
Ore 15 - Si parte! Passo le successive due ore e mezza a stampare, colorare, ritagliare, impacchettare il regalo con la Gazzetta dello Sport con in bella vista articoli sull'Inter (il maestro è juventino). Chiedo a mio padre di leggere la storia di Natale e di dirmi quanto è triste. Non commenta, brutto segno. Lo vedo cercare in internet altre storie. Bruttissimo segno. Non trova nulla di meglio. Panico! E se è troppo sciocca? E se il pubblico mi guarda come se fossi matta? E se è troppo corta? Pazienza, ormai è tardi. Sono in ballo e mi tocca ballare.
Ore 18 - Eccoci a destinazione. Gli strumenti arriveranno alle 19.15 circa. I ragazzi un'ora dopo. Ho un'oretta per spostare i tavoli da una stanza all'altra, smistare le sedie, attaccare i cartelli, nascondere il regalo per il maestro, piegare i programmi e metterli in posizione, preparare il rinfresco, controllare che le stanze per i ragazzi, il camerino del maestro e la stanza per l'intonazione siano in ordine, rileggere la presentazione e preparare me, myself and I.
Ore 20 - Laudato sii, mio Essence, per lo smalto che asciuga in pochi secondi. Così tra una cosa e l'altra me lo sono messo. Nessuno si è accorto di nulla e io non ho sbavato in giro.
Sistema i ragazzi, procura l'acqua alle trombe, fai vedere dove sono i bagni, dai il benvenuto al pubblico, rispondi a chi ti chiede informazioni, tranquillizza i ragazzi...
Ah, ma c'è anche la storia di Natale da leggere. E se ogni animale venisse letto da un ragazzo? Prendi la storia, cerca i ragazzi "Mi fai un animale?" "Cosa? Ma sei fuori?" "Devo leggere una storia, mi faresti un animale?" "Una storia perché?" "Così..." "No no, mi vergogno" "Ehi! Ho una storia di Natale da leggere, mi aiuti?" "Posso vedere? Bello, voglio fare il leone!" "Mi aiuti con la storia?" "Che animale ti serve?" "Asino, bue, pavone e volpe" "No, io quegli animali non li faccio" "Io ti faccio l'asino!" "Sicuro?" "Ma devo fare la volpe?" "Solo se vuoi" "Ma devo recitare?" "Leggila come ti senti, non voglio costringerti a fare qualcosa che non ti va" "Posso fare il pavone? E' bellissimo! Entrerò in questo modo e mostrerò la ruota tutto orgoglioso" "Ti ho trovato il bue!" "Non voglio fare il bue!" "Allora cerco qualcun altro" "No dai, ti faccio il bue".
Alle 21 finalmente andiamo in scena, ma questo ve lo racconto più avanti ;)
Il programma è la mia bega più grande. Era pronto, bello e a colori. Ma la stampante ufficiale ci lascia le penne. Provo con la mia stampante di casa, ma finisce l'inchiostro. Mi metto il cuore in pace: cambio il programma, lo faccio in bianco e nero e lo stampo con la mia laser. No, fermi tutti! La stampante ufficiale è resuscitata! E allora ricambia il programma, riaggiungi i colori e prepara il pdf per la stampa.
Il biglietto d'auguri è un piacevole passatempo. Il maestro suona il clarinetto e così tra fotomontaggi e ciccia photoshoppata ho trasformato la silhouette di un magro jazzista in un Babbo Natale clarinettista. Decido di mettere il biglietto nella scatola regalo che però ho fretta di chiudere. Stampo quindi dalla mia laser che si ribella e mi stampa una parola ogni due. Mi tocca preparare il pdf per la stampante ufficiale.
Storia di Natale. Avete mai provato a cercare una storia di Natale su internet? Potete andare su qualsiasi sito, i risultati sono sempre gli stessi: racconti deludenti, deprimenti, senza significato e senza sapore. Alla fine trovo questa e con molta riluttanza preparo il pdf.
Sono a buon punto, mi manca da ripassare la presentazione e preparare me, myself and I per la serata.
Un momento. Sulla presentazione c'è scritto che facciamo solo due tempi di Rikudim mentre in programma ce ne sono tre. Cosa devo correggere? Chiama il maestro, cerca di capire, rispondi alle sue domande, salutalo e correggi alla bene e meglio la presentazione inventandoti qualcosa per il tempo mancante. Olè!
Ore 13 - Ok, ci sono. Mi sono messa subito l'abito per il concerto che non ho mica tempo per cambiarmi dopo. Ho preparato le borse con tutto il materiale. La chiavetta ha tutti i file pdf che mi servono. Il regalo lo incarterò là mentre stampo. Già che ci sono mi procuro dei fogli rossi e mi faccio una cartellina professionale con logo del gruppo per quando presento. Inspira - espira. Mangio e ho finalmente tempo per me.
Ore 13.30 - Oh yeah, ora mi lavo i capelli. No, alle 15 si parte e io coi miei capelli chilometrici mica faccio in tempo a lavarli, asciugarli, piastrarli e acconciarli. Mannaggia, ci vuole un piano B.
Passo praticamente tutto il tempo a legare e sciogliere i capelli. Alla fine opto per una treccia francese con pouf. Dato che i capelli sono comunque da lavare aggiungo anche un po' di lacca che nonsisamai (per la cronaca, stamani mi sono svegliata perfettamente pettinata). Non ho tempo per lo smalto e me lo metto in borsa.
Ore 15 - Si parte! Passo le successive due ore e mezza a stampare, colorare, ritagliare, impacchettare il regalo con la Gazzetta dello Sport con in bella vista articoli sull'Inter (il maestro è juventino). Chiedo a mio padre di leggere la storia di Natale e di dirmi quanto è triste. Non commenta, brutto segno. Lo vedo cercare in internet altre storie. Bruttissimo segno. Non trova nulla di meglio. Panico! E se è troppo sciocca? E se il pubblico mi guarda come se fossi matta? E se è troppo corta? Pazienza, ormai è tardi. Sono in ballo e mi tocca ballare.
Ore 18 - Eccoci a destinazione. Gli strumenti arriveranno alle 19.15 circa. I ragazzi un'ora dopo. Ho un'oretta per spostare i tavoli da una stanza all'altra, smistare le sedie, attaccare i cartelli, nascondere il regalo per il maestro, piegare i programmi e metterli in posizione, preparare il rinfresco, controllare che le stanze per i ragazzi, il camerino del maestro e la stanza per l'intonazione siano in ordine, rileggere la presentazione e preparare me, myself and I.
Ore 20 - Laudato sii, mio Essence, per lo smalto che asciuga in pochi secondi. Così tra una cosa e l'altra me lo sono messo. Nessuno si è accorto di nulla e io non ho sbavato in giro.
Sistema i ragazzi, procura l'acqua alle trombe, fai vedere dove sono i bagni, dai il benvenuto al pubblico, rispondi a chi ti chiede informazioni, tranquillizza i ragazzi...
Ah, ma c'è anche la storia di Natale da leggere. E se ogni animale venisse letto da un ragazzo? Prendi la storia, cerca i ragazzi "Mi fai un animale?" "Cosa? Ma sei fuori?" "Devo leggere una storia, mi faresti un animale?" "Una storia perché?" "Così..." "No no, mi vergogno" "Ehi! Ho una storia di Natale da leggere, mi aiuti?" "Posso vedere? Bello, voglio fare il leone!" "Mi aiuti con la storia?" "Che animale ti serve?" "Asino, bue, pavone e volpe" "No, io quegli animali non li faccio" "Io ti faccio l'asino!" "Sicuro?" "Ma devo fare la volpe?" "Solo se vuoi" "Ma devo recitare?" "Leggila come ti senti, non voglio costringerti a fare qualcosa che non ti va" "Posso fare il pavone? E' bellissimo! Entrerò in questo modo e mostrerò la ruota tutto orgoglioso" "Ti ho trovato il bue!" "Non voglio fare il bue!" "Allora cerco qualcun altro" "No dai, ti faccio il bue".
Alle 21 finalmente andiamo in scena, ma questo ve lo racconto più avanti ;)
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