Ciao Cesare.

venerdì 29 giugno 2012
I pensieri sono tanti e tutti confusi. Non saprei da dove iniziare.
Era tanto che non ci vedevamo, figurati che non ho nemmeno mai visto la tua seconda figlia.
Ogni tanto però pensavo a te e alla tua famiglia. A S che era così piccola e sembrava una bambolina. Si divertiva sempre a pettinarmi i lunghissimi capelli.
Mi ricordo di tua moglie, sorridente e allegra.
Mi ricordo di te, che venivi a prendere mio padre e poi andavate insieme alle riunioni.
Ricordo che guidavi velocissimo e ti chiamavamo Schumi. Quando tu e papà andavate alle riunioni fuori città vi alternavate alla guida, così l'altro si riposava. Una volta mentre guidavi tu avete incontrato un'auto contromano. Da allora, quando vado in autostrada, ho sempre paura di trovarmi in quella situazione.
Nel 1995 è morta l'ultima nonna che mi era rimasta. È stato un periodo duro per tutti.
Ricordo che eravamo in casa sua a sgomberare quando sei arrivato tu con la tua famiglia. Non sapevi nulla e ti ho visto nascondere dietro la schiena un pensierino per mia nonna. Ero piccola, andavo alle elementari, e non ti ho mai detto quanto abbia apprezzato la tua gentilezza.
Papà stamani mi ha chiamata al computer e mi ha detto di guardare lo schermo.
Ho letto il tuo nome e ho esclamato "Toh! Ha lo stesso nome!"
Papà ha risposto che no, eri proprio tu. Non ci credevo, era impossibile. Ma papà ha tirato fuori un altro articolo e ho visto la tua foto.
Non posso capire i tuoi sentimenti, la tua disperazione. Ormai è andata così.
Sul biglietto hai scritto che andavi verso un mondo migliore. Spero sia davvero così e spero ti abbiano accolto con un abbraccio forte forte.

Ciao Cesare.

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