News dalle Olimpiadi

mercoledì 13 agosto 2008

Nuoto, Pellegrini d'oro: la dedico a me stessa

Federica Pellegrini non è commossa per la medaglia d'oro e il record mondiale centrati alle Olimpiadi di Pechino nei 200 metri stile libero. "Non sono commossa, sono contenta", ha detto l'azzurra dopo la gara, "la dedico soprattutto a me stessa perchè dopo i 400 metri non ho perso la speranza. Volevo l'oro e ci sono riuscita". Una doppia soddisfazione per il nuovo primato del mondo: "Il record del mondo e l'oro sono le due cose a cui tengo di più. Nei 400 non sono riuscita a dimostrare il mio valore a causa di una gara gestita male e qui ho seguito solo il consiglio di Alberto Castagnetti (il Ct della nazionale, ndr) di seguire l'istinto e andare... Le motivazioni? Le ho trovate subito dopo i 400, avevo voglia di rifarmi", ha spiegato ai microfoni di Rai Sport. CAW


Tandem Vezzali-Pellegrini: detassate le medaglie. Le Olimpiadi di Pechino in una proposta di legge

Dopo tutta la fatica degli allenamenti e la gloria della medaglia, Valentina Vezzali fa outing a nome di tutti gli atleti: detassate i premi olimpici. Ecco cosa riporta il Sole 24 ore: «Noi non siamo come i calciatori - ha dichiarato Vezzali - i nostri guadagni non sono stratosferici: sarebbe giusto detassare i premi per le medaglie olimpiche, e non versarne la metà».
E Giulia Quintavalle, medaglia d'oro nel judo: «Abbiamo portato in alto l'Italia, siamo stati meritevoli: avere un premio dimezzato dalle tasse è un dispiacere. Loro non sanno i nostri sacrifici». Anche Federica Pellegrini, medaglia d'oro nei 100 metri stile libero si unisce al coro degli atleti e come la Vezzali rimanda alla disparità con i guadagni dei calciatori.

In realtà la proposta di legge era già stata depositata alla Camera il 23 luglio dal deputato del Pdl Luciano Rossi e in caso di apporvazione verrà apllicata in maniera retroattiva agli atleti vincitori di Pechino 2008.
In effetti, quattro anni di sacrfici e allenamenti per una medaglia d'oro possono valere 140.000 esentasse. Ma Andrea Garbin, curatore di Pollicino, non è d'accordo: che siano considerati meno del calcio è indubbio, ma siccome anche le olimpiadi seguono la logica degli sponsor, chi vi partecipa sa quello che conta o non conta, sa quale è il premio e ha comunque accettato di partecipare.
Anche Quotidiano.net stronca l'invettiva della Vezzali: il colpo è basso, le nostre certezze vacillano, diventa forte la tentazione di rivalutare quei calciatori orgogliosi del conto in banca, che vivono per divertirsi, per i suv e le veline, felici di non aver mai conosciuto De Coubertin. Chi va alle Olimpiadi a tirare con l’arco pensando di giocare la finale di Champions, forse è in crisi di identità.


Olimpiadi, grand'Italia e l'oro è donna:
la Vezzali nel mito, la Quintavalle nella storia

Quattro medaglie, 3 al femminile e argento maschile del tiro con l'arco
Il giorno dolce-amaro della Pellegrini e il ritorno in campo di Tai
Valentina Vezzali (sin) e Margherita Granbassi

di Massimiliano Gasperini
ROMA (11 agosto) - L'Italia è donna nella terza giornata delle Olimpiadi. Medaglie e non solo. Due ori, un argento e un bronzo. Nel fioretto la Vezzali sale per la terza volta consecutiva sul podio più alto ed entra nella leggenda. Chiede di essere la portabandiera di Londra 2012 ed anche di essere promossa commissario. Oggi può tutto. Nella stessa disciplina la Granbassi coglie il bronzo dopo aver vinto il derby con la Trillini, penalizzata in semifinale da un arbitro che ha fatto di tutto per evitare una finale tutta italiana.
Il secondo oro è forse il più bello perché il più inatteso. Arriva nel judo 57 kg da una graziosa venticinquenne di Livorno. Si chiama Giulia Quintavalle. Dice di essere timida, ma in campo picchia come un fabbro eliminando una dopo l'altra le grandi del torneo e festeggia come Luca Toni, con le mani alle orecchie. Non è sposata e ama la buona cucina. Anche lei è nella storia perché è la prima italiana ad entrare nell'olimpo del judo.
Nella storia anche l'argento della squadra di tiro con l'arco, unico exploit maschile di giornata: Galiazzo, Nespoli e Di Buò alle ore 11,46 portano a casa la medaglia n. 500 della nostra storia olimpica. Un ponte lungo 108 anni: la prima la vinse Gian Giorgio Trissino degli sport equestri il 31 maggio del 1900 a Parigi.
Medaglie e non solo nella giornata della donna. Federica Pellegrini non è stata mai in corsa per il podio nella finale dei 400 stile libero. E pensare che detiene il record del mondo quasi eguagliato in semifinale. Se la prende con i bioritmi e con i tecnici che non hanno abituato la squadra a gareggiare al mattino. I medici rispondono che sono tutte scuse. Lei si carica e nel pomeriggio fa il record del mondo nei 200 stile libero.
Altro sport, altra storia senza medaglie. Quella di Tai Aguero, pallavolista cubana ferita dal dramma della madre morta e del visto arrivato tardi. Per lei prima partita e punto della vittoria alzato dalle compagne in un abbraccio simbolico che vale più dell'oro.

1 commenti:

  1. Tina Di Mauro ha detto...:

    Il tuo blog è molto interessante.
    Valentina è un mito!
    Io ho appena fatto un blog di ricette di cucina, se sei interessato vieni a trovarmi!
    Ciao