Roma, è morta Giovanna Reggiani

giovedì 1 novembre 2007
Polizia: "La vittima ha tentato difesa"

E' morta all'ospedale S. Andrea Giovanna Reggiani, la donna aggredita martedì sera a Roma. La donna, la sera dell'aggressione si era difesa con tutte le sue forze. Ad avvalorare questa tesi la presenza di alcuni graffi che il rumeno fermato ha sulla schiena e gli schizzi di sangue sul suo volto al momento del fermo. "L'ipotesi è che inizialmente c'è stata una rapina e poi - ha detto il capo mobile di Roma Vittorio Rizzi - è stata brutalmente colpita con oggetti contundenti: un sasso o addirittura anche lo stesso ombrello della donna".

Il marito della vittima: "Vorrei farmi giustizia da solo"
"Se non fossi un uomo di Stato, mi farei giustizia con le mie mani". Queste le dure e disperate parole di Giovanni Gumiero, capitano di vascello della Marina militare e marito di Giovanna Reggiani, la 47enne aggredita brutalmente a Roma e ridotta in fin di vita dal rumeno Nicolae Romulus Moilat, detenuto ora a Regina Coeli. Gumiero è ancora al capezzale della moglie, "disperato" per quanto è successo. Le tiene la mano, nella speranza di un miracolo.

L'alto ufficiale, secondo quanto riporta Repubblica, si sarebbe sfogato con un amico, uno dei tanti che hanno fatto visita alla moglie. Continua infatti il via vai di amici e colleghi del capitano. "Chi si macchia di un crimine così grande sia spedito in un carcere del suo Paese, non certo qui in Italia", ha detto un'amica della donna lasciando l'ospedale Sant'Andrea. "Bisogna pregare - ha concluso -, solo un miracolo può salvarla".

Il romeno arrestato nega la violenza
Appare impassibile, quasi inconsapevole della tragedia causata Nicolae Romulus Mailat, il romeno 24enne arrestato per l'aggressione a Giovanna Reggiani, alla stazione di Tor di Quinto. L'uomo, che ha ricevuto nel carcere romano di Regina Coeli la visita del senatore del Prc Salvatore Bonadonna, ha negato di avere commesso violenza sulla donna: "Ho rubato una borsetta - ha detto - no violenza, guardate analisi, nessuna violenza".

Blitz nel campo rom: 17 portati in Questura
Controlli in corso da parte della polizia nel campo rom di Tor di Quinto a Roma e negli insediamenti abusivi della zona lungo il Tevere. Il blitz arriva all'indomani dell'aggressione che ha ridotto in fin di vita una 47enne. Il bilancio dell'operazione in 78 baracche parla di 75 romeni controllati, 17 dei quali sono stati portati all'Ufficio immigrazione della Questura. I controlli si sono svolti in due insediamenti: a Tor di Quinto e in via Foce dell'Aniene. In entrambi i campi i poliziotti hanno trovato in tutto 16 bambini. I genitori, però, non hanno voluto l'aiuto offerto.

Intanto la Romania ha inviato in Italia tre poliziotti che "aiuteranno i loro colleghi italiani nell'indagine", fanno sapere dal ministero dell'Interno di Bucarest. La cooperazione tra la polizia romena e italiana fa parte di un accordo firmato a luglio tra i ministeri dell'Interno dei due Paesi. La scorsa settimana il ministro degli Interni della Romania, Christian David, aveva annunciato che "nel caso le autorità italiane l'avessero ritenuto necessario, la Romania sarebbe stata pronta a inviare altri poliziotti" che si vanno ad aggiungere ai cinque che lavorano già da tre mesi a Milano e Torino.

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