Due pesi e due misure

mercoledì 21 marzo 2007
di S. Creperio Verratti

Mentre Prodi cede al ricatto di scambiare il giornalista di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, con cinque terroristi talebani, Angela Merkel dichiara, durante la conferenza stampa congiunta al termine dei colloqui con Romano Prodi, di non essere "minimamente disposta a farsi ricattare da chi fa cose disumane a danno di altri esseri umani". E mente alcuni esponenti del governo italiano propongono di aprire un "tavolo" con i talebani, la Merkel in modo molto elegante "saluta con favore" una Conferenza internazionale sull'Afghanistan ma a condizione che "il governo di Kharzai partecipi come unico rappresentante legittimo del popolo afghano".

La linea tra alleati affidabili ed inaffidabili corre lungo la chiarezza della Merkel e l'ambiguità di Prodi. Oggi il mullah Dadullah che si è conquistato grande fama in Afghanistan sgozzando e scuoiando esseri umani, ultimo è stato l'autista di Mastrogiacomo, può cantare vittoria! Il predone ha raggiunto in un sol colpo due obiettivi: 1) spingendo la diplomazia italiana a trattare con il governo afghano, ha dimostrato la debolezza del governo Kharzai, 2) con la liberazione dei cinque talebani, ha aumentato la sua fama e il suo potere mediatico di fronte al mondo e al popolo afghano. Un incentivo per colpire di nuovo. Il governo Prodi si assuma la responsabilità di alimentare l'escalation dei ricatti.

Dal canto suo, il sanguinario Dadullah, con la minaccia di sgozzare il giornalista, ha toccato il ventre molle dell'avversario e ha ben pensato di alzare la posta, da tre a cinque suoi collaboratori: oltre al suo presunto fratello, ora sono in libertà Ustad Yasir, responsabile dell'informazione e della cultura, Abdul Latif Hakimi, numero uno nella lotta contro l'informazione americana, il mullah Hafiz Hamdullah,, condannato da Kabul all'egastolo in quanto catturato mentre era pronto a compiere un attentato e infine Abdul Ghaffar, "il colonnello della ribellione" nel Sud-Est dell'Afghanistan. Cinque pezzi da novanta del terrorismo internazionale!

E così mentre molti giovani soldati, compresi i nostri, ogni giorno rischiano la pelle per garantire al popolo afgano, e anche a noi tutti, pace (quella vera) e sicurezza (quella che ci permette di condurre un'esistenza normale nonostante viviamo in uno stato di guerra contro il terrorismo), l'estrema sinistra preme per scendere a patti con queste fazioni di fanatici! Già dimentichi della strage dell'11 settembre, dell'oppressione che il terribile governo talebano ha imposto per lunghi anni al popolo afghano, delle migliaia di donne lapidate e sepolte vive, costrette a vivere come schiave, delle migliaia di afghani gettati a marcire nelle galere senza un regolare processo, oggi i Signorini della sinistra che giocano a guerra e pace, osano rivendicare i diritti di una banda di sanguinari a sedere al tavolo delle trattative!

E comunque ricordiamo loro anche la sorte dell'interprete, Ajmal Nashkbandi, di 25 anni. Ci auguriamo che anche lui esca vivo da questa triste vicenda. Altrimenti dovremo accusare di razzismo governo, istituzioni, servizi ed Emergency per aver usato due pesi e due misure.



da Donna Politica

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