Il momento della storia...
Inizio a leggere e introduco il leone, che tra un roar e l'altro scalda il pubblico e gli altri ragazzi che con un misto di incredulità e divertimento ci guardano sotto shock. Tocca alla volpe, colei che si vergognava a leggere e che invece tira fuori un'aria furbetta che conquista tutti. Applausi!
Momento pavone. Arriva tutto "tronfio e sfolgorante" e per poco i flauti non si rotolano per terra dal ridere.
"Dov'è dov'è dov'è? Ah ecco! Sei dison... ah no, questo è l'angelo! Io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella del palazzo di Salomone!" Il pubblico non ce la fa più, alcuni sono in piedi che battono le mani, altri hanno le lacrime agli occhi dalle risate. Intanto intorno a noi si è formato un capannello di persone che ci riprende con telecamere e cellulari. Saremo su YouTube. La nostra reputazione è rovinata!
Continuo la storia, raccontando che l'angelo non riusciva a trovare un animale che andasse bene per la stalla quando si accorse di un paio di animali che continuavano a lavorare a testa bassa. Erano l'asino e il bue.
"Eccoli!" sussurra uno del pubblico, tra l'ironico e il divertito, ma viene sentito e la sala scoppia a ridere.
L'asino è molto bravo, serio e recita bene. Ok, ci siamo calmati terminiamo la storia.
Tocca al bue che arriva muggendo. Non è il verso appropriato ed esclama ingenuamente "Se la mucca fa muuu il bue cosa fa? Buuu?" Via gli applausi, le risate, i flauti non ce la fanno più, io ho quasi le lacrime agli occhi. Riusciamo a concludere la storia, presento Jingle Bells e me ne vado sapendo che per ragazzi e pubblico non è finita lì.
La storia infatti era un pretesto per dare il tempo al maestro di cambiarsi e vestirsi da... Babbo Natale!
Così finito il racconto è arrivato dal fondo con il pubblico che man mano che lo notava se la rideva mentre i ragazzi erano ancora più sconvolti e divertiti. Babbo Natale ha poggiato il suo sacco nero e ha iniziato a tirare fuori i berretti di Natale in finta pelliccia cuciti secoli fa dalle mogli dei responsabili della Banda Cittadini.
Sì, proprio quei berretti che i ragazzi odiano! Ma Jingle Bells è stato suonato bene e il pubblico ha battuto le mani a tempo contenti di essere ancora una volta coinvolti dalla musica.
Ed ecco il patatrac. Il brano finisce, ma non il concerto!
Invece il maestro fa alzare i ragazzi e comunica a voce alta che faranno le foto di gruppo. Il pubblico quindi si alza e inizia a vestirsi, io corro a ricordare al maestro che le foto possono farle dopo, se le fanno ora il pubblico se ne va e il bis, se hanno intenzione di farlo, sarà ascoltato da pochissimi.
Sono cinque minuti di caos totale. Faccio risedere i ragazzi, il maestro pare spaesato, contemporaneamente cerco di dire qualcosa di sensato al microfono in modo da non far scappare il pubblico che intanto è già incappottato e diretto all'uscita. Uno dei ragazzi mi incoraggia sussurrandomi che si è rovinata tutta l'atmosfera, che metà pubblico se n'è andato e che ormai abbiamo fatto una figuraccia. Io non mollo e continuo a parlare a vanvera nel microfono.
Finalmente sono tutti seduti al proprio posto e dicendo non so cosa (ormai ero cotta pure io) introduco il regalo di Natale per il maestro che ero riuscita a nascondere per tutta la serata!
Brontolando perché non voleva mostrarsi vestito da Babbo, apre il pacco e ringrazia tutti.
Ora la serata è finita sul serio. Ora si può andare a mangiare il rinfresco. Ora posso finalmente sedermi e riposarmi. No, non è vero. Tutti arrivano a complimentarsi per la storia e scopro che è quasi piaciuta più questa dell'intero concerto. Mi chiedono copie, link al sito e l'autore. Ma che ne so io? Ho solo googlato!
Ore 23 - Il pubblico è quasi tutto andato, io sono bloccata da un paio di persone che continuano a chiedermi della storia, il cibo è stato quasi spazzolato via (tre pandori, tre panettoni, due teglie di stria farcita prima del concerto, tre teglie di pizza, dolci, salatini, patatine e paidoro...) e gli strumenti sono pronti per essere caricati in auto e riportati in banda.
I commenti che sento in giro mi fanno capire che la serata ha avuto successo e anche i ragazzi stessi ne parlano come di un concerto "bellissimo ed esilarante". Sono soddisfatta, distrutta ma soddisfatta.
Il pubblico era un centinaio e oltre ad aver ricevuto complimenti per il programma, mi è stato anche proposto di cantare alcuni brani del gruppo. Il maestro non sembrava entusiasta dell'idea, ma non sembrava nemmeno aver gradito più di tanto il regalo, anche se ho sentito dire che invece era stato graditissimo.
Eh, la stanchezza... riprenderemo più avanti gli argomenti, ora abbiamo troppo bisogno di riprenderci.
Inizio a leggere e introduco il leone, che tra un roar e l'altro scalda il pubblico e gli altri ragazzi che con un misto di incredulità e divertimento ci guardano sotto shock. Tocca alla volpe, colei che si vergognava a leggere e che invece tira fuori un'aria furbetta che conquista tutti. Applausi!
Momento pavone. Arriva tutto "tronfio e sfolgorante" e per poco i flauti non si rotolano per terra dal ridere.
"Dov'è dov'è dov'è? Ah ecco! Sei dison... ah no, questo è l'angelo! Io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella del palazzo di Salomone!" Il pubblico non ce la fa più, alcuni sono in piedi che battono le mani, altri hanno le lacrime agli occhi dalle risate. Intanto intorno a noi si è formato un capannello di persone che ci riprende con telecamere e cellulari. Saremo su YouTube. La nostra reputazione è rovinata!
Continuo la storia, raccontando che l'angelo non riusciva a trovare un animale che andasse bene per la stalla quando si accorse di un paio di animali che continuavano a lavorare a testa bassa. Erano l'asino e il bue.
"Eccoli!" sussurra uno del pubblico, tra l'ironico e il divertito, ma viene sentito e la sala scoppia a ridere.
L'asino è molto bravo, serio e recita bene. Ok, ci siamo calmati terminiamo la storia.
Tocca al bue che arriva muggendo. Non è il verso appropriato ed esclama ingenuamente "Se la mucca fa muuu il bue cosa fa? Buuu?" Via gli applausi, le risate, i flauti non ce la fanno più, io ho quasi le lacrime agli occhi. Riusciamo a concludere la storia, presento Jingle Bells e me ne vado sapendo che per ragazzi e pubblico non è finita lì.
La storia infatti era un pretesto per dare il tempo al maestro di cambiarsi e vestirsi da... Babbo Natale!
Così finito il racconto è arrivato dal fondo con il pubblico che man mano che lo notava se la rideva mentre i ragazzi erano ancora più sconvolti e divertiti. Babbo Natale ha poggiato il suo sacco nero e ha iniziato a tirare fuori i berretti di Natale in finta pelliccia cuciti secoli fa dalle mogli dei responsabili della Banda Cittadini.
Sì, proprio quei berretti che i ragazzi odiano! Ma Jingle Bells è stato suonato bene e il pubblico ha battuto le mani a tempo contenti di essere ancora una volta coinvolti dalla musica.
Ed ecco il patatrac. Il brano finisce, ma non il concerto!
Invece il maestro fa alzare i ragazzi e comunica a voce alta che faranno le foto di gruppo. Il pubblico quindi si alza e inizia a vestirsi, io corro a ricordare al maestro che le foto possono farle dopo, se le fanno ora il pubblico se ne va e il bis, se hanno intenzione di farlo, sarà ascoltato da pochissimi.
Sono cinque minuti di caos totale. Faccio risedere i ragazzi, il maestro pare spaesato, contemporaneamente cerco di dire qualcosa di sensato al microfono in modo da non far scappare il pubblico che intanto è già incappottato e diretto all'uscita. Uno dei ragazzi mi incoraggia sussurrandomi che si è rovinata tutta l'atmosfera, che metà pubblico se n'è andato e che ormai abbiamo fatto una figuraccia. Io non mollo e continuo a parlare a vanvera nel microfono.
Finalmente sono tutti seduti al proprio posto e dicendo non so cosa (ormai ero cotta pure io) introduco il regalo di Natale per il maestro che ero riuscita a nascondere per tutta la serata!
Brontolando perché non voleva mostrarsi vestito da Babbo, apre il pacco e ringrazia tutti.
Ora la serata è finita sul serio. Ora si può andare a mangiare il rinfresco. Ora posso finalmente sedermi e riposarmi. No, non è vero. Tutti arrivano a complimentarsi per la storia e scopro che è quasi piaciuta più questa dell'intero concerto. Mi chiedono copie, link al sito e l'autore. Ma che ne so io? Ho solo googlato!
Ore 23 - Il pubblico è quasi tutto andato, io sono bloccata da un paio di persone che continuano a chiedermi della storia, il cibo è stato quasi spazzolato via (tre pandori, tre panettoni, due teglie di stria farcita prima del concerto, tre teglie di pizza, dolci, salatini, patatine e paidoro...) e gli strumenti sono pronti per essere caricati in auto e riportati in banda.
I commenti che sento in giro mi fanno capire che la serata ha avuto successo e anche i ragazzi stessi ne parlano come di un concerto "bellissimo ed esilarante". Sono soddisfatta, distrutta ma soddisfatta.
Il pubblico era un centinaio e oltre ad aver ricevuto complimenti per il programma, mi è stato anche proposto di cantare alcuni brani del gruppo. Il maestro non sembrava entusiasta dell'idea, ma non sembrava nemmeno aver gradito più di tanto il regalo, anche se ho sentito dire che invece era stato graditissimo.
Eh, la stanchezza... riprenderemo più avanti gli argomenti, ora abbiamo troppo bisogno di riprenderci.
Buon natale!