Moda, morta la Signora delle borse

venerdì 14 maggio 2010
VENEZIA - È morta Roberta di Camerino. Giuliana Coen Camerino, creatrice di moda, aveva fondato uno dei marchi italiani più famosi nel mondo. Il decesso della novantenne stilista nella notte tra lunedì e martedì all’ospedale civile di Venezia, dove era stata ricoverata dopo un malore accusato sulla sua barca, in Istria. Giovedì i funerali nel ghetto veneziano, poi la salma verrà tumulata nel cimitero ebraico del Lido.

Roberta di Camerino è anche il nome della casa di moda fondata subito dopo la fine della seconda guerra mondiale e intitolata alla figlia di Giuliana, Roberta. Noto in tutto il mondo il logo dell'azienda (la sede in Calle della Testa, a Venezia): una cintura intrecciata a formare una lettera «r» maiuscola. La maison è conosciuta per la produzione di accessori ed abiti d'alta moda, in particolare tailleur con motivi di stile trompe-l'œil, cinte, foulard e borse in velluto a comparti verdi, rossi e blu e ricamate in oro e a stemmi.

Queste borse - la più celebre quella conosciuta come borsetta Bagonghi - furono ideate dalla di Camerino nel periodo trascorso in Svizzera durante gli anni del secondo conflitto mondiale, dove la famiglia veneziana dei Coen aveva trovato rifugio dalle persecuzioni fasciste. Di nuovo in Veneto nel 1945, Giuliana Coen aveva aperto un piccolo laboratorio nell'Istituto di rieducazione situato alle Zitelle, così da utilizzare il lavoro sartoriale come mezzo per il recupero e il reinserimento di ragazze emarginate.

Nel 1956, appena dieci anni dopo, Giuliana, ormai per tutti Roberta di Camerino, è premiata con l'Oscar della moda, il Neiman Marcus Award. Del 1963, invece, la prima sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, a Firenze. Si arriva così agli anni Settanta, che per il marchio Roberta di Camerino sono segnati dalla conquista dii tanti attestati di lode e soprattutto da un accordo commerciale con il colosso Mitsubishi Corporation per l'esclusiva in Giappone delle linee aziendali. Alla fine decennio il volume d'affari della casa di moda veneziana ammonta a dodici miliardi di lire. Nella decade successiva, il Whitney Museum of America Art ha dedicato a Roberta di Camerino una retrospettiva con i suoi disegni. Nel 1981 la stilista è stata autrice, insieme al giornalista Marco Mascardi, di una autobiografia intitolata «R come Roberta», pubblicata da Mondadori.

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