L'inchiesta di Mazara del Vallo

lunedì 10 dicembre 2007
D'Assaro: «Ho gettato in mare il corpo di Denise»

Il corpicino tenuto in un congelatore e poi buttato in mare, al largo della Sicilia. Sarebbe stata questa l'atroce fine di Denise Pipitone, la bimba [...]


[...] scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre 2004. A raccontare questa drammatica storia è Giuseppe D'Assaro, 46 anni, in carcere per omicidio, il «pentito» che ha confessato al procuratore della Repubblica di Marsala, Silvio Sciuto, di aver aiutato l'ex moglie a disfarsi del corpo della piccola. La donna accusata è Rosalba Pulizzi, la zia paterna della bimba. Una ricostruzione contrassegnata da numerosi «buchi neri», quella di D'Assaro, che tuttavia ha portato i magistrati a iscrivere nel registro degli indagati, con l'accusa di sequestro di persone in concorso la Pulizzi. Ieri pomeriggio la donna è stata interrogata a lungo negli uffici della procura di Marsala; in serata è stata sottoposta anche a un confronto con l'ex marito.
La Procura, che fino a pochi mesi fa riteneva che la piccola fosse ancora viva, adesso ipotizza dunque il suo omicidio. E se la prende con la fuga di notizie che «danneggia il lavoro degli inquirenti». Ma di «riscontri», fino ad ora, il «dichiarante» Giuseppe D'Assaro non ne avrebbe forniti. Anzi, avrebbe modificato diverse volte la sua versione dei fatti dopo che gli investigatori gli hanno mostrato che non poteva trovarsi sui luoghi indicati ma da tutt'altra parte, come provato dalle «celle» del suo telefonino.
La presunta «svolta» nelle indagini risale al luglio scorso, quando D'Assaro confessa di avere ucciso la sua convivente, Sabine Maccarrone, una donna di 39 anni, di origine elvetica, trovata morta il 16 aprile in un pozzo del trapanese. L'omicida sostiene che il mandante del delitto sarebbe Giovanni Melluso, il falso pentito del caso Tortora. Poi chiede di parlare con il procuratore di Marsala, Antonio Silvio Sciuto, al quale dice di conoscere i retroscena della scomparsa di Denise. Secondo il suo primo racconto la bimba sarebbe stata portata a casa della cognata. La piccola però si sarebbe sentita male e qualcuno le avrebbe fatto prendere dei tranquillanti: a causa di questi farmaci sarebbe morta. Ma durante il confronto in procura con l'ex moglie aggiusta la versione: D'Assaro ha detto che avrebbe visto Denise viva fino al giorno del compleanno di sua figlia, avvenuto molti mesi dopo la scomparsa della bimba. Inoltre Denise sarebbe stata tenuta a Palermo nell'abitazione dell'ex moglie, sino a quando l'uomo, chiamato dalla Pulizzi nel marzo del 2007, avrebbe avuto dalla donna una borsa con dentro il corpo di Denise. L'uomo sostiene di aver caricato il bagaglio su una Vespa 50 e di aver portato il corpicino a Trapani, dove lo avrebbe gettato in mare.
D'Assaro sostiene di avere appreso queste circostanze da alcuni familiari, nel periodo in cui si trovava in carcere per scontare la condanna per un altro omicidio avvenuto nel giugno 1985. Una ricostruzione che non convince per nulla l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio. «Questo pentito dice fandonie». Sinora le indagini si erano concentrate sulla sorellastra di Denise, Jessica, indagata per sequestro di persona, e sul suo ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, indagato per false dichiarazioni.


11/12/2007

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