E-shop

mercoledì 23 novembre 2011
I negozi online sono una brutta cosa, sapevatelo.
Che mi è appena arrivata una mail pubblicitaria e allora ho visitato subito il sito.

Ed è stata la fine.

Bow Bauble Purse - €18.99




Religion Impact Studded Purse - €34.99


Pearly Slipper Boot -  €12.99



Spongebob Smile T-shirt - €15.99

 Wakey Wakey Pyjamas - €18.99




 Minnie Nightshirt - €15.99



 Gathered Slinky Funnel Top - €9.99



I Love To Tweet Tee - €11.99



Cose che non capisco.

Ieri riunione di associazione. L'esito è ancora incerto ma vabè.
Ho scoperto però alcune cose che lievemente mi sfuggono.

Mi dicevano:
"Ti scrivo gli articoli ma non voglio essere inserito nella redazione"
"Il giornalino deve uscire ogni mese, se mancano gli articoli ti impegni a trovarli"
"Il giornalino deve uscire in due A3, alle persone piace quando ha molti contenuti"
"Quella lettera non pubblicarla assolutamente, è polemica e offensiva"

Ora:
Il suo nome è ufficialmente inserito e pubblicato nella redazione.
Il giornalino esce ogni due mesi.
Il giornalino esce in un A3.
Sull'ultimo numero hanno pubblicato la lettera polemica.

Che poi nell'editoriale scrivono che hanno tanti articoli ma sono troppi e sono costretti a pubblicarne in parte. Però il giornalino esce con un A3 in meno e tanti spazi vuoti.

Cosa mi sfugge?

http://www.oratoriocologno.com/public/images/giornalinocre2011/redazione.png


Passato, presente e futuro

venerdì 4 novembre 2011
Che siete rimasti un po' indietro con la mia vita ed è giusto che vi aggiorni.
Dunque.

Con l'università sono ufficialmente ferma. Non davo più esami, causa crisi non riuscivo ad essere puntuale coi pagamenti e quindi stop. Ma state tranquilli che a tempo perso sto preparando Diritto dell'informazione (o qualcosa del genere) quindi appena sono pronta ricomincio a dare gli esami.
A rovinarmi è stato lo stage del terzo anno. "Mai lavorare mentre si studia" mi hanno sempre ripetuto... dopo che il danno era ormai fatto. Perché non bisogna lavorare? Perché la pratica è il male in una università quasi esclusivamente teorica. E così mi sono stancata di studiare, molto meglio mettere direttamente in pratica, no?

L'associazione di paese è stata gentilmente mandata a quel paese.
Un gruppo che si chiama "Insieme per" e poi ognuno pensa per sè spettegolandosi alle spalle non è il massimo. Io mi occupavo del sito e del giornalino locale. Già, il giornalino. Sette persone in redazione e non una di queste che in tre anni ha mosso un dito. Io scrivevo articoli, io inseguivo chi doveva mandarmeli, io ricevevo le bidonate ("ah, mi sono dimenticato") e io venivo ripresa perché il numero non usciva puntuale.
Il colmo è stato quando mi sono ritrovata da sola a preparare il numero di agosto: della redazione non c'era nessuno (tutti in ferie senza salutare), non era rimasto materiale (ma va?) e a tutti i costi il numero di agosto doveva uscire entro i primi del mese. Peccato che in tre anni non abbiamo mai avuto un numero di agosto. Quindi immaginatemi con le valigie da fare a ricercare articoli ricevendo email di gente inutile che continuava a chiedermi "allora come siamo messi?" "allora usciamo o no?"
Ovviamente a settembre ho dato le dimissioni. E come mi hanno risposto? "Grazie per tutto ciò che hai fatto, sei stata veramente importante ed è stato bello lavorare con te. Ah, già che ci sei ci fai un ultimo numero?". Sempre meglio di "Ma quale mancanza di tempo, tu non fai il giornalino perché passi tutto il tuo tempo a Vicenza dal tuo ragazzo".
Tralasciando la mia voglia di prendere a sberle qualcuno, siamo rimasti che col giornalino si arrangiano e del sito continuo ad occuparmene io. A patto che mi fanno avere tutte le info per tempo! Perché anche lì non mi dicevano nulla delle iniziative e poi si lamentavano perché il sito non era aggiornato. Bah.
In conclusione: hanno delegato il giornalino ai giovani di paese. Sì, quegli stessi giovani che nessuno conosce e che si vedono solo quando ci sono le attività dei bimbi perché c'è la merenda con la Nutella. Quegli stessi giovani che si lamentano della poca vita di paese e poi non partecipano al concerto rock con ospiti importanti. Quegli stessi giovani che si sono lamentati dell'articolo che parlava di loro come pigri nulla facenti e che mi hanno promesso un articolo di risposta. Articolo che non ho mai visto, of course.
Insomma, ero lì che me la ridevo all'idea di un giornalino fantasma quando mi arriva l'invito per partecipare alla prima riunione di redazione. No grazie, ne ho abbastanza ma complimenti per l'impegno.
Poi oggi scopro i membri della redazione: Genoveffo (meglio non usare il nome vero, si sa mai)
E questi sono i giovani di paese? Lui? Colui che si è proposto spintaneamente per organizzare il concerto rock e che dopo una riunione non si è più fatto vedere? Lui? E gli altri?
Io continuo a ridermela sotto i baffi che non ho, sperando sempre di essere smentita da un momento all'altro.

Col mio blog multiutente sono messa meglio. Certo, se avessi scritto questo post mercoledì avrei detto che era la fine, una tragedia e che forse era il caso di chiudere tutto. Ma io non mollo.
Abbiamo lasciato la vecchia squallida piattaforma e ci siamo trasferite altrove. La vecchia piattaforma ha subito il restyle ma purtroppo la redazione è rimasta la stessa. Poco rispetto per gli utenti e troppa voglia di primeggiare. Hanno perso più della metà degli utenti che hanno portato alla ribalta quella community, ma a loro non interessa. Ora sono anche su twitter e hanno fatto uscire un magazine nuovo, eh. Mica pizza e fichi.
Ma non mi importa. La formula del nostro mini successo è sempre stata la noncuranza di ciò che ci succedeva intorno. Sempre meglio pensare a sè e ai propri obiettivi. E qualcosa bolle in pentola...

Finalmente ho deciso cosa fare da grande!
A dir la verità lo avevo deciso quando andavo alle medie. In seconda media ho scelto le scuole superiori e in prima superiore ho scelto l'università. Una volta però che ho iniziato a dare gli esami mi sono accorta che c'erano infiniti sbocchi e infinite possibilità. Ed è stato panico.
Web designer? Grafico? Event planner? Photo restauration? Però anche i social media non mi dispiacciono.
Il mio problema è sempre stato che il mio (futuro) lavoro era anche il mio hobby. Quindi non c'era una grande distinzione tra tempo libero e tempo occupato perché sempre quello facevo.
Ho imparato però che saper far bene le cose non implica trasformare quelle capacità in un lavoro. Certo, possono servire, ma perché accontentarmi ad essere grafico se sono anche in grado di studiare strategie coi social media? Anzi, forse queste capacità possono aiutarmi a relazionarmi meglio coi colleghi grafici o web designer, perché essendo (stata) una di loro li capisco meglio.
Tutto questo per dire che... potrei aver trovato un lavoro.
Li conoscevo già da un po' e da brava twitteraholic sono andata a vedere il loro profilo twitter.
Disastro! Aggiornamenti automatici e incomprensibili! Interazione con l'utente pari a zero!
Per curiosità ho visitato anche il loro profilo facebook. Esatto, profilo e non pagina!
E così sono riuscita ad arrivare a loro e a spiegare come potevano migliorare la comunicazione e l'immagine online. Sono rimasti interessati e mi hanno proposto una collaborazione.
Non male, eh?
Ora spero che mi chiamino al più presto, non tanto per me quanto per i loro profili social che sono sempre peggio. Ecco, ora mi sento la paladina dei social media trascurati.

E niente, questa è la mia vita aggiornata al 4 novembre 2011.
Domande?

http://underscoopfire.com/wp-content/uploads/2011/07/Lynda-Carter-as-Wonder-Woman.jpg

Help

mercoledì 2 novembre 2011
E dopo il  bel week end (che non è un week end anche se mi ostino a chiamarlo così), arriva la batosta: tantissime email problematiche e una migrazione mal riuscita.

Potrei non sopravvivere a questo rientro.


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjm-SNkFLBrxAjZOTIYWXFWKEV-8jgW3IWNx2DUdtbbCLXATyNZ3qwhrGv6UuqzJRRsTb5MrhecBhsLv6xbHxjnk8BVfaLARA62EY6NheNJcM8QjIxKK08TAwV1TDgSVcimJeZ/s1600/help.jpg